
Un gatto robotico per chi soffre di Alzheimer
Sappiamo purtroppo che coloro che soffrono di Alzheimer o demenze correlate spesso sperimentano sintomi comportamentali e psicologici come depressione, aggressività e ansia e, altrettanto spesso, questi sintomi vengono trattati con soluzioni farmacologiche che possono determinare effetti collaterali anche spiacevoli.
Nel panorama delle alternative non farmacologiche, la pet therapy è nota per essere un intervento conveniente per migliorare l’umore e il comportamento, soprattutto negli anziani.
Lo studio
A tal proposito, con l’aiuto di un gatto robotico interattivo, i ricercatori della Florida Atlantic University hanno testato l’efficacia di un compagno “coccoloso e peloso” nel miglioramento dell’umore, del comportamento e della cognizione negli adulti e negli anziani con una forma di demenza lieve o moderata.
Importante sottolineare come utilizzando animali inanimati non ci si è dovuti preoccupare nè della sicurezza dei partecipanti nè della cura dell’animale.
Lo studio ha avuto una durata di 12 settimane, nel corso delle quali i ricercatori hanno valutato eventuali cambiamenti nei parametri osservati.
A tale scopo, essi hanno utilizzato alcune scale come la Observed Emotion Rating Scale per quanto riguarda l’umore e il Mini Mental State Examination per quanto riguarda le capacità cognitive.
Obiettivo centrato
I risultati hanno mostrato che l’interazione con il gatto robotico ha migliorato progressivamente tutti i punteggi dell’umore con il passare del tempo.
Nello specifico gli studiosi hanno riscontrato miglioramenti significativi nella scala di valutazione delle emozioni osservate e nella scala di depressione nella demenza.
Più della metà dei partecipanti ha mostrato un netto miglioramento anche nell’attenzione, nelle capacità di calcolo, nel linguaggio e nella registrazione delle informazioni.
Il miglior amico dell’uomo è il gatto
Nel corso dello studio è stato spesso osservato come le interazioni con il gatto robotico non erano così distanti dalle interazioni con un vero animale domestico.
Questo perché i ricercatori hanno realizzato delle controparti robotiche estremamente fedeli alla realtà.
Tanto è vero che molti dei caregiver e dei familiari riferivano come i loro cari giocassero costantemente con il gatto, e addirittura in alcuni casi dormivano con lui
Un passo molto importante per la gestione della demenza
Questo progetto offre una possibilità sicura e non invasiva per affrontare i sintomi dell’Alzheimer in modo naturale e senza ricorrere a trattamenti farmacologici.
Ha infatti dimostrato di essere efficace nel miglioramento dell’umore e delle capacità cognitive
In un contesto di disagio, questo intervento terapeutico ha avuto anche il merito di aver fornito ai partecipanti un modo alternativo di esprimersi.
Non bisogna dimenticare poi come tutti questi progressi contribuiscono a migliorare anche la qualità della vita per i caregiver e familiari.
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