Realtà Virtuale e neurofeedback: migliorare la qualità del sonno è possibile?
È scientificamente provato come il cattivo sonno costituisca un preoccupante problema, sempre più diffuso, per la salute generale dell’uomo. Nonostante questa consapevolezza, le ricerche e i progetti per migliorare la qualità del sonno fanno parte di un settore relativamente sotto-esplorato.
Tra le varie proposte, supportate da diversi studi troviamo ad esempio il progetto Inter-Dream, un letto interattivo che aiuta e favorisce il sonno.
Inter-dream: di cosa si tratta?
Betty Sargeant e Justin Dwyer hanno dimostrato come unire arte, scienza e tecnologia può dare vita a progetti in grado di dare benefici sulla qualità del riposo umano, presentando in via ufficiale le analisi dei dati fisiologici e psicologici.
L’esperienza immersiva multisensoriale ideata dal duo australiano, nasce dall’unione di due aspetti fondamentali per la riuscita del progetto:
- Aspetto visivo, composto da immagini caleidoscopiche visibili tramite visore VR che vengono generate – e controllate – dall’utente attraverso le proprie onde cerebrali tramite EEG e neurofeedback;
- Aspetto uditivo, dove la musica ambientale controllata da artisti guida il mood e lo stato d’animo della persona nelle varie fasi dell’esperienza.
Ogni individuo avrà un’esperienza completamente unica e irripetibile. Ciò che viene visualizzato attraverso il visore VR è guidato dall’attività cerebrale di ogni singola persona. Le diverse frequenze cerebrali rilevate dall’EEG vengono associate a colori differenti, mentre l’intensità delle onde cerebrali è correlata ai movimenti visivi. In questo modo, la visualizzazione all’interno del visore si adatta in tempo reale all’attività cerebrale dell’utente, creando un’esperienza altamente personalizzata e coinvolgente.
L’importanza della Realtà Virtuale per un sonno sereno
Le persone che godono di un sonno di qualità solitamente manifestano uno stato di relax e positività, mentre coloro che soffrono di disturbi del sonno sono più inclini allo stress e all’attenzione focalizzata su preoccupazioni. Fino a qui nulla di nuovo.
Tuttavia, ciò che molti non sanno è che un buon sonno di solito è preceduto da un insieme specifico di stati cognitivi e dell’umore, insieme a cambiamenti fisiologici.
In effetti, ha senso supporre che influenzare o, addirittura, controllare questi stati dell’umore e della mente possa favorire la fase di rilassamento che anticipa il sonno.
I risultati ottenuti con l’Iter-dream
Il campione studio di 12 partecipanti sottoposto all’esperienza immersiva ha riportato:
- calo del 21% delle emozioni negative
- calo del 55% dei sentimenti di paura
- aumento dell’8% delle le emozioni positive
- aumento del 13% della serenità
L’applicazione della realtà virtuale ha dimostrato ancora una volta che la tecnologia può essere integrata in modo innovativo con l’arte e la scienza per affrontare problemi considerabili tradizionali. In questo caso, si è addirittura riusciti a rivoluzionare l’idea di incompatibilità tra tecnologia e sonno, sfidando la concezione stessa del corpo umano.
L’utilizzo combinato della tecnologia del neurofeedback e della realtà virtuale ha fatto il suo primo passo concreto nel fornire aiuto nel settore delle patologie del sonno e dell’insonnia. Questa sinergia tra tecnologia e realtà virtuale si è rivelata una soluzione innovativa per affrontare efficacemente tali disturbi del riposo, aprendo nuove prospettive e potenzialità nel campo della salute e del benessere.
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