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traumi da guerra

​​Trauma da guerra: la Realtà Virtuale per aiutare Operatori e Reporter

Stiamo parlando di una nuova App di Realtà Virtuale. Il suo nome è War Relief Experience e ha l’obiettivo di aiutare e desensibilizzare in modo graduale e controllato in caso di traumi di guerra.

Gli utilizzatori dell’ App, operatori umanitari e reporter che lavorano in contesti di guerra, verranno immersi in scenari virtuali che simulano situazioni di crisi. Con l’aiuto di un professionista esperto, verranno guidati a rielaborare le proprie memorie traumatiche, alternando l’esposizione a scenari attivanti e a scenari rigenerativi per il distress.

Potremmo essere di fronte ad una nuova frontiera per il trattamento di disturbi d’ansia e del Disturbo Post Traumatico da Stress.

Le menti dietro l’idea

Il progetto è stato ideato dall’unione di due menti e due realtà. Da una parte la professoressa Alessandra Talamo, Psicologa e Psicoterapeuta, Professoressa Ordinaria di Psicologia Sociale presso la Sapienza Università di Roma e responsabile del servizio HOPE, un servizio di consulenza e telepsicologia per professionisti che lavorano in zone di crisi e conflitti armati. Dall’altra, lo sviluppo tecnologico è stato realizzato da IDEGO Psicologia Digitale, azienda specializzata nello sviluppo di soluzioni innovative per la psicologia clinica e formazione aziendale.

Realtà Virtuale e Psicologia

L’unione tra Design, Psicologia e Tecnologia può creare nuove possibilità di innovazione anche nel campo della salute mentale e del benessere. Questo lo sfondo della realizzazione di questo nuovo applicativo. Grazie all’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), come la Realtà Virtuale, è possibile trattare i disturbi d’ansia e il disturbo da stress post-traumatico in modo efficace e innovativo. Grazie a War Relief Experience sarà possibile sperimentare un’esperienza significativa e scoprire come la Realtà Virtuale può aiutare a superare  esperienze traumatiche e a migliorare la qualità della vita di chi lavora in contesti a rischio.

Come funziona la visualizzazione immersiva in caso di trauma da guerra

Grazie ai cosiddetti “visualizing environments” è possibile visualizzare lo spazio e verbalizzare e amplificare le emozioni provate sia dalle fotografie che, come si è visto, dalla Realtà Virtuale. 

Ma cosa sono? Questo termine si riferisce a rappresentazioni visive digitali di ambienti più o meno reali utilizzati nella simulazione di situazioni complesse offrendo possibilità di interazione. In questo caso ad essere rappresentati sono gli scenari specifici della guerra e dei contesti a rischio. Oggi questo metodo vanta di essere il migliore per immersione e resa per gli studi sulle emozioni.

Validazione scientifica in corso 

Per testare l’efficacia dell’Applicativo War Relief Experience è stato avviato uno studio di ricerca condotto dalla Professoressa Talamo, Psicologa e Psicoterapeuta, e dal suo numeroso team di ricerca. È oggi in fase di testing nel laboratorio IDEaCT Social Lab della Sapienza con l’obiettivo di validare gli scenari virtuali rilassanti ed attivanti, valutandone gli effetti in termini di elicitazione delle emozioni e rigeneratività percepita.

I partecipanti che hanno aderito alla prima fase di testing hanno un’età compresa tra i 18 e i 35 anni e non presentano alcuna esperienza traumatica, personale o vicaria, legata ai conflitti armati.

La ricerca combina dati quantitativi e qualitativi, utilizzando misurazioni esplicite (questionari self-report) e misurazioni implicite (frequenza del battito cardiaco), per valutare l’impatto emotivo degli scenari immersivi, rilassanti e attivanti sul piano emozionale.

I partecipanti alla ricerca hanno valutato ben 13 scenari, alternando scenari di conflitto stressanti con quelli naturali.

Nello specifico, sono stati presentati i seguenti scenari naturali:

  • un’isola tropicale
  • una spiaggia tropicale
  • una foresta
  • un panorama di campagna

Le nove proposte di scenari virtuali attivanti sono frutto dell’esperienza clinica del servizio di supporto psicologico HOPE. 

Queste situazioni attivanti simuleranno gli elementi traumatici dei conflitti armati e offriranno un’esperienza immersiva di apprendimento.

Dalle macerie alle minacce, dai campi medici alle fosse comuni, pensati per testare la resilienza e l’abilità di reazione degli utenti.

Obiettivi preliminari e sviluppi futuri

Una volta testati e validati gli scenari si passerà a una fase successiva del progetto. Questa vedrà l’App War Relief Experience impiegata “sul campo”, nell’aiuto degli operatori umanitari che hanno lavorato e vissuto in zone di conflitto.

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