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Deepfake

DeepFake: potenziali positivi e negativi

Il DeepFake è una tecnica di creazione di immagini e video attraverso l’intelligenza artificiale. Gli esempi più recenti di DeepFake che hanno suscitato attenzione mediatica sono l’immagine del Papa col giubbotto bianco e un report di foto della città Ucraina distrutta.

Questo articolo farà luce sulle origini del DeepFake, sui potenziali positivi e negativi di questa intelligenza artificiale e sull’effetto dei deepfake nella creazione di falsi ricordi.

Origini dei DeepFake

Il termine “Deepfake” nasce nel 2017 quando un utente di Reddit ha pubblicato video pornografici di celebrità. La caratteristica principale di questi video è che erano dei falsi estremamente realistici. I Deepfakes sono di origine, tendenzialmente, non consensuale perché le persone coinvolte in questi video ed immagini non approvano l’utilizzo del loro volto per la creazione di contenuti. Tuttavia, le immagini e i video alterati non solo sono convincenti, ma anche difficili da identificare come falsi o reali.

Nonostante l’intelligenza artificiale per la sua complessità non sia alla portata di tutti, diverse applicazioni consumer abilitano DeepFake anche per i non esperti. Un esempio comune è FaceApp, un’applicazione per smartphone che consente di ringiovanire, invecchiare e cambiare l’espressione dei soggetti, ma anche di aggiungere barba, baffi, trucco, cambiare lo sfondo e tanto altro ancora.
In questo modo chiunque, anche senza la conoscenza dell’intelligenza artificiale o dell’apprendimento automatico, può utilizzare app per creare immagini o video falsi. Ciò apre la strada a potenziali positivi e negativi dei DeepFake.

Potenzialità dei DeepFake

Ci sono molte potenziali applicazioni positive di DeepFakes audio e video. Grazie all’utilizzo di questa intelligenza artificiale è stato possibile portare sullo schermo personaggi interpretati da attori che erano morti, sostituendo il volto reale dell’attore con quello della persona deceduta.

Un altro settore di applicazione positiva dei DeepFakes è quello educativo. Sull’iniziativa “Malaria Must Die“ il famoso giocatore David Beckham attraverso il DeepFake parlava con voci sia femminili che maschili in ben 9 lingue. Lo spettatore che assistiva alla campagna di sensibilizzazione contro la malaria aveva la percezione che Beckham parlasse in tutte queste lingue. La bocca del giocatore, infatti, si muoveva coerentemente con le parole pronunciate.

La tecnologia DeepFake trova, poi, spazio anche nel campo della sanità. Il progetto Revoice mira, infatti, a ricostruire l’essenza unica di qualsiasi voce e a costruire un clone di voce digitale per l’uso quotidiano con dispositivi di Comunicazione Aumentata/Alternativa (AAC). In questo modo è possibile restituire la voce a chi l’ha persa per malattie come la SLA.  

Deepfake e aspetti negativi

Nonostante le numerose applicazioni positive sopra elencate, i deepfake hanno anche implicazioni negative. Essi sono stati utilizzati per ricattare, falsificare eventi di terrorismo, diffondere notizie false, diffamare individui e creare disagio politico.

Con i DeepFakes usare immagini o video come prove nelle indagini in tribunale non è più affidabile in quanto difficili da identificare come falsi o reali.

Il loro potenziale negativo sta nel fornire rappresentazioni così ricche e realistiche di eventi che non si sono mai verificati e nella loro diffusione libera in rete.
La nostra mente è tendenzialmente pigra ed ottimisticamente orientata a credere che un messaggio diffuso da qualcuno all’interno della nostra rete di contatti online sia attendibile di default senza preoccuparci di verificarlo.

Potenziale dei DeepFakes nel creare falsi ricordi

Vedere immagini e video aumenta la familiarità con l’evento, la sua credibilità e la facilità con cui ce lo rappresentiamo. Dunque, diffondere immagini e video falsi potrebbe creare una distorsione della nostra memoria.

I falsi ricordi si originano quando le immagini mentali di un evento immaginario vengono erroneamente riconosciute come il prodotto dell’esperienza reale e vissuta dal soggetto.

Un recente studio del 2021 condotto in Irlanda ha scoperto che i video DeepFake possono portare a falsi ricordi di eventi pubblici che non si sono mai verificati.

Tuttavia, ci sono anche prove che suggeriscono che i video deepfake potrebbero non essere più potenti di un testo falso nel distorcere i nostri ricordi.

In conclusione…

La disinformazione unita alla fiducia per ciò che vediamo e sentiamo su fonti che riteniamo attendibili potrebbe essere un rischio nella creazione di falsi ricordi. Ciò potrebbe insinuare nelle persone anche pensieri, credenze e punti di vista distorti. Ad oggi i DeepFakes potrebbero rappresentare un pericolo per via di app consumer con algoritmi guidati e fruibili da chiunque, una scarsa regolamentazione nella creazione di immagini e video falsi e nella loro circolazione in rete. Tuttavia, una conoscenza della loro esistenza potrebbe costituire una risorsa per sviluppare un pensiero più critico e approfondito nei confronti delle notizie che ci si pongono di fronte.

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