La tecnologia cambia il tuo pensiero: ecco la verità
Da quando la tecnologia è entrata nelle nostre vite con la televisione, la fisiologia umana ha subito un cambiamento: oggi pensiamo, sogniamo e sentiamo in modo diverso.
Nuovi colori sono apparsi nei nostri sogni, ci troviamo ad aver paura di perdere le notizie del mondo, ci sembra di sentire la nostra suoneria anche se non è così: dove ci porterà la tecnologia in futuro?
Tra il bene e il male del cambiamento
In generale, c’è un dibattito tra gli esperti di cognizione riguardo agli effetti della tecnologia sul cervello umano. Mentre alcuni esperti la vedono come un’opportunità per organizzare le nostre vite e liberare le nostre menti, altri temono che la tecnologia possa avere un impatto negativo sui nostri tempi di attenzione, limitare la creatività e aumentare l’impazienza.
L’essere umano è da sempre spaventato dai cambiamenti solo che in questo caso il cambiamento è inevitabile e avviene senza che ce ne accorgiamo. Non possiamo andare contro il progresso tecnologico: conoscere cosa accade è il primo passo per tenersi aggiornati ed evitare che la tecnologia prenda il sopravvento e diventi da strumento a costrizione.
Cosa ha cambiato la tecnologia? Ecco alcuni esempi
- I sogni a colori: nel 2008 uno studio condotto presso l’Università di Dundee in Scozia ha scoperto che adulti che in quegli anni avevano un’età superiore a 55 anni, cresciuti con il bianco e nero erano più propensi a sognare con questi colori. Nulla a che vedere con i sognatori dell’era del Technicolor.
- Aumento dell’insonnia: routine notturne che coinvolgono sempre più dispositivi elettronici – hai fatto le ore piccole per guardare il finale di stagione appena uscito? – hanno alterato i ritmi circadiani. I neuroscienziati spiegano come luci incandescenti emesse dai portatili e schermi interferiscono con gli ormoni del sonno facendogli credere che sia ancora giorno.
- Memoria e attenzione: la memoria ha perso la sua importanza a livello adattivo, con l’era di Google ogni informazione è reperibile online e a portata di mano. Sempre meno persone ricordano informazioni sia di cultura generale, ma anche personali come compleanni, numeri di telefono. Anche l’attenzione ha subito un calo, la soglia attentiva è scesa al punto da risultare preoccupante.
- Capacità visive: processi decisionali e capacità visive sono aumentate, grazie e soprattutto ai videogiochi. Decisioni improvvise basate su dettagli, spesso visuo spaziali, hanno aumentato la flessibilità, la strategia e anche la capacità di notare oggetti in condizioni di luminosità differenti.
- Impulsività: Sempre questa prontezza di riflessi può avere però un risvolto negativo. Si è osservata, infatti, una riduzione del “controllo esecutivo proattivo” nei giocatori, il che significa che erano meno in grado di inibire reazioni impulsive e impulsi. Ciò li rendeva più inclini a rispondere con immediatezza, ostilità o aggressività incontrollata nella vita reale.
- Creatività: secondo lo studioso Clay Shirky internet valorizzerebbe il “surplus cognitivo”. I social media richiedono agli utenti di interagire, promuovendo una cultura di condivisione di se stessi, così come la creatività.
Tecnologia e le nuove paure
Oltre a modifiche a livello bio-fisiologico sempre più frequentemente si sviluppano paure e preoccupazioni moderne che non avrebbero avuto modo di esistere nel passato.
FOMO – la paura di perdersi qualcosa, di essere esclusi dalla società online sempre connessa. Questa paura si caratterizza proprio dall’ansia, inadeguatezza e irritazione provata mentre si naviga sui social network.
VIBRAZIONE FANTASMA – sensazione fisica, tipica soprattutto tra studenti, che il telefono stia vibrando o squillando anche quando questo non era vero. La sensazione è maggiore quando stiamo aspettando di essere contattati e viene spiegata con l’ansia di perdere la telefonata.
Come prendere le cose positive della tecnologia e lavorare sulle altre?
Non solo conseguenze positive sull’essere umano a stretto contatto con le tecnologie; come uscire dal loop negativo?
Sicuramente possono esserci delle accortezze da mettere in atto per re-inserire delle abitudini dal passato, prima che i social prendessero terreno.
Un esempio? Lavorare sulla propria routine ed eliminare l’utilizzo di dispositivi con luce artificiale prima di andare a dormire preferendo attività rilassanti.
Per l’attenzione il discorso è un po’ più ampio. Focalizzarsi sul presente è importante: concentrandosi su quello che si sta facendo e preferendo attività in cui serve attenzione come la lettura.
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