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csi in realtà virtuale: una guida per gli studenti di scienze forensi

Come indagare sulla scena del crimine con l’aiuto del visore

È possibile indagare su una scena del crimine con l’aiuto del visore?

Le tecnologie di Realtà Virtuale comprendono una gamma di strumenti digitali che vengono utilizzati per immergere l’utente in un mondo virtuale generato al computer.

La Realtà Virtuale non è una novità nel panorama tech, ma negli ultimi anni l’ottimizzazione e la risoluzione grafica degli scenari tridimensionali e il frame rate (anche grazie agli avanzamenti lato hardware) hanno fatto passi da giganti.

I costi sempre più accessibili rendono le tecnologie immersive opzioni più facilmente applicabili all’istruzione superiori. Questo risulta valido soprattutto per l’apprendimento basato sul learning by doing.

Proprio per questo la Realtà Virtuale si mostra come uno strumento elettivo per l’apprendimento e lo sviluppo di nuove competenze che altrimenti sarebbe complicato acquisire con metodi tradizionali.

Un esempio riguarda gli studenti di scienze forensi: l’apprendimento delle abilità di investigazione della scena del crimine (CSI) è una componente indispensabile del percorso di studi in Scienze Forensi.

Infatti, la UK Chartered Society of Forensic Sciences esige che gli studenti raggiungano un certo standard di competenza nelle loro abilità pratiche attraverso indagini simulate. Per ovvi motivi legati ai costi eccessivi delle operazioni in termini di tempo e denaro, alle limitazioni circa gli scenari che possono essere offerti e la limitata accessibilità per gli studenti con disabilità, le esercitazioni in loco non risultano un mezzo elettivo per l’apprendimento. Ecco che la RV diventa una valida alternativa.

CSI in Realtà Virtuale

Alcuni studiosi della University of West of England di Bristol hanno creato una soluzione virtuale per consentire agli studenti di Scienze Forensi di imparare ad indagare su una scena del crimine con l’aiuto di un visore.

La scena del crimine virtuale corrisponde ad un salotto nel quale sono piazzati tre “elementi di prova” nascosti: dei frammenti di vetro, macchie di sangue e un coltello.

Gli studenti hanno a disposizione dei “marcatori” da apporre sulle prove e, grazie allo strumento di screenshot, hanno anche la possibilità di scattare foto dell’ambiente.

Inoltre sono previste delle soluzioni per gli studenti diversamente abili, tali da consentire a tutti di poter accedere alle simulazioni senza alcuna difficoltà o limitazione.

A seguito dell’esperienza in RV della durata di 20 minuti circa, gli utenti vengono poi istruiti ad elaborare la scena del crimine. Facendo uso dello “strumento foto” e dei marcatori di prove, il loro compito è esplicitare cosa hanno fatto per elaborare la scena, quali prove hanno trovato, la loro ipotesi sul crimine e quale sarebbe il passo successivo, in seguito all’analisi (ad esempio prendere le impronte digitali ).

Il caso è risolto?

I risultati hanno mostrato che le tecnologie di Realtà Virtuale sono un metodo coinvolgente ed efficace per impartire competenze pratiche sulla scena del crimine. Quindi è effettivamente possibile indagare su una scena del crimine con l’aiuto del visore.

Inoltre le soluzioni virtuali sono più accessibili e possono potenzialmente offrire una gamma ampia di soluzioni più convenienti rispetto ai metodi convenzionali.

Tuttavia l’apprendimento in RV non vuole sostituire l’esperienza di apprendimento tradizionale. Piuttosto vuole presentarsi come una preziosa aggiunta alla classica formazione in Scienze Forensi, che mira a migliorare sia la soddisfazione degli studenti, sia il loro rendimento.

Ti interessa capire come indagare su una scena del crimine con l’aiuto del visore? Di questi e altri temi trattiamo nella Community di Psicologi Digitali, se sei interessato seguici qui!

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