Il profilo Facebook del vicino è sempre più verde
Recenti studi dimostrano che gli utenti che utilizzano molto frequentemente Facebook, Twitter e i social network sono tre volte più a rischio di soffrire di sintomi depressivi. Infatti, per chi ha già tendenze depressive o scarsa autostima, il confronto sociale su Facebook può avere effetti negativi. A dimostrarlo è stato uno studio che ha messo in risalto l’associazione tra tendenze depressive e l’invidia sul social di Zuckerberg. Infatti, esattamente come avviene nella vita reale, siamo continuamente portati a fare un parallelismo e un confronto – spesso inconscio – tra la nostra vita e quella degli altri. Quando questo senso critico viene utilizzato non per ‘distruggere l’altro’ ma per osservarne le qualità che noi vorremmo possedere, si trasforma in una sorta di sana ammirazione, spronandoci di realizzare i nostri obiettivi. Al contrario diviene invidia, un sentimento negativo, tipico di quelle persone che non sono soddisfatte di sé e che riconoscono negli altri doti e pregi che vorrebbe possedere, vivendo questa disparità come un’ingiustizia e un fallimento. Dunque, dietro all’invidia si possono celare differenti sentimenti: senso di inferiorità, frustrazione, impotenza, odio e rabbia per il successo dell’altro, che viene percepito come qualcosa che può oscurarci. Lo strumento social può amplificare tale sentimento di invidia, aumentando la tendenza a confrontarci con gli altri, attraverso Facebook, e percependo la vita dei nostri contatti come migliore e più positiva rispetto alla nostra. Tutto ciò è dovuto al fatto che sui social siamo noi a scegliere come vogliamo apparire e cosa vogliamo mostrare agli altri, modificando, a nostro favore, il dato di realtà. La ricerca pubblicata sul Journal of Social and Clinical Psychology, ha preso in considerazione un campione composto da 44 soggetti con sintomi depressivi e da 45 soggetti non depressi. Alle persone veniva chiesto di osservare vari profili Facebook, appartenenti sia a persone “attraenti” che “poco attraenti”, esaminandoli sulla base delle dinamiche di inclusione, esclusione, foto del profilo, commenti, like e numero degli amici. Sulla base di ciò, ogni singolo soggetto, ha dovuto poi valutare la “felicità” degli utenti osservati e il proprio ‘senso di invidia’. I risultati hanno evidenziato che, in entrambi i gruppi, il sentimento di invidia era maggiore dopo aver esaminato un profilo attraente, e che i soggetti con sintomi depressivi mostravano una soglia dell’invidia più alta e un maggior senso di inferiorità rispetto all’altro gruppo. A partire da tale studio, è importante sottolineare che le tendenze depressive che caratterizzano il soggetto non sono solamente alla base del modo in cui si approccia al social network, ma anche del confronto sociale negativo che ne deriva. In queste persone, viene così ad innescarsi un circolo vizioso in cui tale modalità di lettura, influenza, a sua volta, le tendenze depressive del soggetto, aumentandone i sintomi. Infatti, sentirsi inferiori e provare invidia non fa altro che rinforzare il personale senso di fallimento, esclusione, umore depresso e ritiro sociale tipico delle persone depresse. Infine, se è vero che “l’erba del vicino è sempre più verde” e che questa massima non ci abbandona neanche nel mondo social, educare e formarci ad un corretto uso dello stesso può cambiare notevolmente la qualità della nostra vita. A tale proposito, può essere utile ricordarsi di relativizzare la nostra esperienza sui social network, partendo dal presupposto che ognuno di noi tende a mettere in risalto il proprio “profilo” migliore. Sta a noi, ancora una volta, trovare le lenti giuste per osservare ciò che ci circonda. E chissà, scopriremo forse che quel giardino non è poi così verde!
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