Gaming Disorder: la sottile linea rossa che lo collega al Narcisismo
L’undicesima revisione dell’International Classification of Diseases, ha recentemente riconosciuto il Gaming Disorder, come una condizione caratterizzata principalmente da una perdita di controllo nel comportamento legato al gioco.
Secondo il modello del Compensatory Internet Use Framework le attività online, come i videogiochi, assolvono lo scopo di soddisfare determinati bisogni o di alleviare stati d’animo disforici e avversivi.
Difatti, per alcuni individui, il Gaming Disorder costituisce una strategia di coping disfunzionale, determinata per lo più da:
- una scarsa capacità di regolazione delle emozioni;
- tentativi di adattamento a tratti di personalità disfunzionali.
Narcisismo: una condizione a due facce
Tra questi ci sono gli individui con tratti narcisisti i quali sono comunemente associati a:
- un grandioso senso di autostima,
- scarsa empatia,
- tendenza di sopravvalutare le proprie capacità,
- svalutazione gli altri.
In particolare, la letteratura distingue due forme di narcisismo: il narcisismo grandioso e il narcisismo vulnerabile.
Sebbene essi possano condividere alcune caratteristiche, come il bisogno di essere ammirati, questi tratti presentano allo stesso tempo alcune differenze.
Ad esempio, gli individui che presentano tratti di narcisismo vulnerabile tendono a non manifestare le proprie fantasie grandiose, per evitare sensazioni di inadeguatezza.
Uno studio tutto italiano
Comunque, al giorno d’oggi, sembra che i tratti narcisistici giochino un ruolo sostanziale nel sovrautilizzo dei social media.
In questo senso, diversi studi si sono occupati di indagare la relazione tra i suddetti tratti e il Gaming Disorder.
Ad esempio, uno studio eseguito da Marie De Biasi, professoressa del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Palermo e colleghi (2021), ha preso in esame l’associazione tra narcisismo grandioso, narcisismo vulnerabile e gioco problematico.
In questo studio, gli autori hanno ipotizzato come il narcisismo vulnerabile sia maggiormente associato al gioco problematico, rispetto a quello di tipo grandioso.
In particolare, in questa associazione, la disregolazione emotiva e l’escapismo sembrano giocare un ruolo rilevante.
Disregolazione Emotiva ed Escapismo: di cosa si tratta?
Come già specificato, la disregolazione emotiva è stata associata a un elevato rischio nel coinvolgimento problematico nel gioco.
Sono per lo più i soggetti che presentano tratti narcisistici di tipo vulnerabile a riscontrare tali difficoltà emotive, rispetto a coloro i quali possiedono un narcisismo di tipo grandioso.
In virtù di ciò, sembra che la natura disadattiva del narcisismo vulnerabile possa aumentare il rischio del coinvolgimento problematico nei giochi online.
Per quanto riguarda l’escapismo, Yee (2006) lo definisce come il bisogno di giocare per rilassarsi o fuggire dai problemi della vita reale.
Secondo le evidenze, i giocatori con elevata disregolazione emotiva sono più spinti a giocare per motivi di escapismo, subendo però notevoli ripercussioni sul proprio benessere.
Quindi, la ricerca ha evidenziato che alcuni individui possono essere spinti a “fuggire” mediante il gioco nel tentativo di far fronte alle emozioni spiacevoli.
Giocare mi aiuta a curarmi dalla Realtà!
A tal proposito, attraverso un sondaggio online, sono stati reclutati 405 giocatori di World of Warcraft (WoW), con un’età compresa tra i 18 e i 67 anni.
Coerentemente con quanto ipotizzato, i risultati hanno mostrato che il narcisismo vulnerabile sembra predire il gioco problematico.
Nello specifico, gli individui con una maggiore tendenza alla vulnerabilità hanno riportato alti livelli di disregolazione emotiva, che a sua volta ha predetto una maggior tendenza all’escapismo e al gioco problematico.
In altre parole, è probabile che questi soggetti, oscillando costantemente tra sentimenti di superiorità e inferiorità e convivendo con la paura di essere giudicati e rifiutati, possono sperimentare una disregolazione emotiva.
Ciò comporta un maggior rischio di essere eccessivamente coinvolti nel videogame, come un tentativo di soddisfare bisogni insoddisfatti o far fronte a stati mentali dolorosi.
In questo modo vengono favoriti l’escapismo disadattivo e il coinvolgimento eccessivo nel gioco.
Questa visione è in linea con l’ipotesi che il gioco eccessivo, analogamente ad altri comportamenti potenzialmente tossici, possa rappresentare per alcuni individui un’automedicazione per contrastare le proprie emozioni negative.
Una forma di compensazione
Ma questo non è tutto.
Infatti, gli autori dello studio hanno anche ipotizzato che i giochi coinvolgenti e impegnativi come WoW, basati sulle abilità del giocatore piuttosto che sulla mera fortuna, possano rappresentare, per i giocatori con narcisismo di tipo vulnerabile, uno strumento per compensare il loro senso di inadeguatezza.
Innanzitutto, questo è in accordo con gli studi che hanno identificato discrepanze significative tra il sé reale e quello ideale nei videogiocatori problematici.
Inoltre, questa visione entra in sintonia con un recente studio.
Nello specifico, i giocatori problematici che preferiscono i giochi di abilità, come il poker, hanno riportato livelli più elevati di narcisismo vulnerabile, rispetto ai giocatori coinvolti nel gioco passivo basato sul caso, come le slot machine.
Giochi come WoW forniscono l’opportunità di un maggiore controllo sulla propria immagine e sulle interazioni sociali.
Infatti, la possibilità di interagire con gli altri mostrando un corpo virtuale (avatar) che è stato interamente personalizzato, potrebbe permettere agli individui con tratti di vulnerabilità di esprimere i loro bisogni personali ed emotivi con un minor rischio di essere respinti
Ma a livello clinico, cosa significano questi risultati?
I risultati appena esposti comportano delle rilevanti implicazioni cliniche.
Difatti, i clinici dovrebbero prestare attenzione all’individuazione precoce dei tratti di narcisismo vulnerabile nei soggetti che mostrano un eccessivo coinvolgimento nei giochi online.
Inoltre, i professionisti potrebbero considerare di fornire interventi che mirino ad una migliore regolazione emotiva, affinché si possa ridurre la tendenza al Gaming Disorder di questi individui.
Se sei interessato a questa e altre tematiche, seguici sulla nostra Community di Psicologi Digitali cliccando qui.
Questo articolo ha 0 commenti