Youtuber mette online il video di un ragazzo impiccato. E’ ora di dire basta.
Se trovaste – per disgrazia – un corpo senza vita di fronte a voi, cosa fareste?
Probabilmente chiamereste i soccorsi, o rimarreste talmente scioccati da sentirvi inermi, paralizzati.
E’ un’esperienza tragica.
Qualche giorno fa, Logan Paul – star di youtube – si è imbattuto nel cadavere di un uomo che si era da poco tolto la vita impiccandosi.
Logan si trovava in Giappone, più precisamente nella “foresta dei suicidi” (la foresta di Aokigahara).
La foresta è disseminata di cartelli coi numeri di pronto aiuto e supporto psicologico e sono ormai anni che le autorità nipponiche non rendono pubblici i dati relativi al numero di suicidi che avvengono tra quegli alberi per evitare fenomeni di emulazione, le statistiche sono agghiaccianti. Lo youtuber filma invece l’accaduto e successivamente lo mette online (il filmato farà più di 6 milioni di visualizzazioni in pochissimo tempo).
Logan quindi ha continuato a riprendere la scena (stava infatti girando un vlog per i suoi numerosi fans) e, dopo un iniziale momento di incredulità, ha iniziato a ridere dell’accaduto, ad ironizzare sul tragico ritrovamento, quasi eccitato dal drammatico evento.
Non ci stupirebbe sapere che in quei momenti fosse intento ad immaginare quale numero di condivisioni avrebbe potuto generare un video di quel tipo, anziché mostrare rispetto per la morte.
D’altronte, attraverso uno schermo, la realtà sembra essere filtrata, disincarnata, spoglia di emozioni.
Il cadavere diventa un oggetto (Logan, riferendosi al corpo senza vita, lo chiama in inglese ‘it’, come fosse appunto una cosa). Diventa un’occasione di fare più subscribers, followers, views, shares, likes.
Lo youtuber decide quindi di editare il video e di caricarlo sul suo canale.
Il titolo? “Abbiamo trovato un cadavere nella foresta”. Chiaro tentativo, riuscito per altro, di aumentare il livello di engagement (e quindi di coinvolgere più persone, generando un maggior numero di ‘reazioni’ e commenti). Un caso di clickbait sulla pelle di un giovane morto suicida.
Le reazioni sdegnate non si sono fatte attendere. Migliaia i tweet e i video di risposta per manifestare indignazione e disprezzo.
Lo youtuber ha quindi eliminato il video e chiesto scusa alla sua community.
Ma c’è anche chi lo difende. C’è infatti anche chi ha lanciato un hashtag: #Logan_you_are_forgiven, Logan sei perdonato.
Crediamo sia giunto il momento di dire basta. Questi ‘influencer’, spesso giovani inconsapevoli del peso delle loro azioni, non sono in grado di comprendere quale sia la loro responsabilità. Milioni di adolescenti sono ormai assuefatti alla violenza e alla morte che entrano live nei loro smartphone, con sempre maggiore frequenza. Crescono inoltre con modelli di questo calibro: star del web che propinano contenuti ‘idioti’ (un eufemismo, in questo caso, ci rendiamo conto) con il solo scopo di renderli virali.
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